17 Discorso indiretto e concordanza dei tempi


Il punto di riferimento normalmente è il presente del locutore. In questo caso sono valide unicamente le regole descritte nel capitolo i tempi del passato in francese. A partire dal momento in cui gli avvenimenti sono presentati come immaginati, perchè qualcuno li racconta, crede, vuole, pensa etc. la situazione cambia. In questo caso il punto di riferimento non è più il presente del locutore, ma il momento in cui gli avvenimenti sono immaginati. Nella frase

"Gli rubarono il portamonete"

il presente del locutore è il punto di riferimento. Questo presente del locutore non è necessariamente il presente della persona che legge questa frase, perchè può anche apparire in un giornale e in questo caso c' è una differenza tra il presente della persona che lo racconta e la persona che legge la frase, ma questo non ha nessuna importanza. La situazione cambia completamente a partire del momento in cui i fatti sono raccontati come immaginati.

Lui pensò che gli avessero rubato il portamonete.

In questo caso bisogna chiarire se gli avvenimenti si svolgono prima, allo stesso tempo o dopo essersi presentati nella mente di qualcuno.

prima: pensò che gli avessero rubato il portamonete.
contemporaneamente: pensò che gli rubassero il portamonete.
doppo: pensò che gli avrebbero rubato il portamonete.

La funzione dei tempi cambia radicalmente. L'imperfetto non si usa più per descrivere una azione di base che si ripete nel passato o il cui inizio e la cui fine non si conoscono o sono irrelevanti. L'unica sua funzione in questo contesto è descrivere la simultaneità.

Se l'imperfetto dipende da un verbo come credere, presumere, pensare, temere, dire etc. , altrimenti detto se viene utilizzato nel discorso indiretto o nella concordanza di tempo, esso perde completamente la propria funzione originale e indica solo simultaneità. La stessa cosa succede con il condizionale, che in questo contesto non descrive un avvenimento irreale, ma un avvenimento che si svolgerà nel futuro visto in un momento del passato.

Con i verbi che richiedono il congiuntivo la logica è la stessa. Gli avvenimenti che si aspettano, si vogliono, si temono possono essersi svolti prima, allo stesso tempo o successivamente.

allo stesso tempo: Il temevo che venisse.
dopo: Il temevo che sarebbe venuto (anche, ma meno chiaro: io temevo che venisse. Vedremo in seguito il perchè di questa equivalenza).

La logica di base è sempre la stessa, anche nel discorso indiretto.

prima: Lui disse che lo avevano ingannato.
allo stesso tempo: Lui disse che lo ingannavano.
dopo: Lui disse che lo avrebbero ingannato.

Non esistono più di un paio di differenze per quanto riguarda l'uso dei tempi tra italiano e francese. Una è dovuta al fatto che il congiuntivo imperfetto (fossi, fossi, fosse etc.) non viene più utilizzato nel francese attuale e l' altra è che l'italiano utilizza in questo caso l'indicativo futuro / condizionale, benchè il verbo richieda normalmente il congiuntivo per descrivere la posteriorità. In italiano infine molto dipende anche dal verbo: volere ad esempio non impone le stesse regole di concordanza di un verbo come credere. Es. volevo che cadesse / credevo sarebbe caduto. Ma qui ci fermiamo: ai fini della nostra spiegazione ci stiamo spingendo troppo in là. Sapere che esiste questa ulteriore differenziazione è al momento sufficiente.

 




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